A partire dagli anni Novanta il teatro, quale privilegiato luogo
rappresentativo della realtà sociale, si è caratterizzato di compagnie composte
da artisti italiani e stranieri con lo scopo principale di favorire una sintesi
tra le culture dei paesi di origine ed il patrimonio artistico del paese
ospitante. Sono così seguite le formazioni di gruppi artistici che hanno
promosso eclettiche produzioni teatrali dedicate al tema della migrazione, e le
cui performance sono state ideate sia in seno a laboratori teatrali sia in
ambienti dell’associazionismo sociale.
Ai fini dello studio di analisi e mappatura sulle nuove espressioni
artistiche teatrali dei migranti e sui migranti, quali manifesto di sinergiche e
accelerate interconnessioni di “super-diversità” (Steven Vertovec, The Emergenge
of Super-diversity in Britain, Centre on Migration, policy and Society, working
Paper n.5, University of Oxford, Oxford 2006; I.d., “Super-diversity and Its
implications”, Ethnic and Racila Studies, 30 june 2007, pp. 1024-1054) culturali
dell’Italia contemporanea, il Portale Integrazione Migranti ha scelto un metodo
di ricerca fondata sul reperimento delle informazioni con diverse modalità e
presso vari enti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione
Generale dello Spettacolo dal Vivo (i.e. elenco contributi decretati con
Determinazioni dirigenziali); Accademie, associazioni ed Enti culturali;
navigazione web.
Tra le fonti di studio ad oggi raccolte, il D.M. 12 novembre
2007 “Criteri e modalità di erogazione di contributi in favore delle attività
teatrali, in corrispondenza degli stanziamenti del Fondo unico per lo
spettacolo, di cui alla L.30 aprile 1985, n.163” è ritenuto particolarmente
rilevante per il lavoro di identificazione dei circuiti del comparto teatrale da
cui fluiscono innovative esperienze ed espressioni artistiche poiché
caratterizzati da un utilizzo di nuove tecnologie e (…)
linguaggi teatrali, propri di ambiti e culture diverse con
particolare attenzione alla contemporaneità (Art.2 Intervento finanziario per le
attività teatrali comma 3 lettera A); una ricerca e sperimentazione
teatrale con una particolare attenzione al rinnovamento del
linguaggio teatrale, alle nuove drammaturgie, alla
multimedialità ed alla integrazione delle arti sceniche, e da
iniziative di studio e laboratorio, anche in collaborazione con le università
per lo sviluppo di nuovi metodi di ricerca (Art.11 Teatri stabili di innovazione
comma 2); una valorizzazione di nuovi talenti, alla ricerca di nuovi
linguaggi artistici e per la diffusione del teatro presso nuove fasce di
pubblico, anche in età scolare e prescolare a promozione di una
significativa progettualità culturale di rilevante impatto sul pubblico (Art.12
Imprese di produzione teatrale comma 1 e comma 2 lettera C); una
coproduzione di soggetti italiani o di qualificati soggetti
stranieri, (…) e di formazioni straniere di elevata qualità
artistica (Art. 17 Rassegne e festival comma 2 lettera D ed
E).
Altra
importante fonte è l’indagine, datata dicembre 2007, “I circuiti teatrali
territoriali. Censimento delle reti formali ed informali nel settore dello
spettacolo” (Napolitano Riccardo (a cura di) “I circuiti teatrali territoriali.
Censimento delle reti formali ed informali nel settore dello spettacolo”, a cura
di Riccardo Napolitano (Studio conferito con decreto del Ministro per i beni e
le attività culturali 28 maggio 2007, prot.n.10500 – Segretario Generale Area 3
– Spettacolo – SS2 – 27 giugno 2007), che ha consentito l’individuazione di 124
circuiti operanti sul territorio nazionale nei diversi comparti del teatro
(danza, prosa, musica).
Al di là della
plausibile variazione dal 2007 ad oggi del numero censito di 124 circuiti,
l’attenzione della redazione è dedicata al rilevamento degli organismi di
circuitazione interessati dalla presenza di compagnie composte da gruppi misti
di artisti e dalle diverse esperienze e culture quali manifestazioni di un
teatro multiculturale cosciente e attento alla contemporaneità, che attraverso
produzioni innovative stimoli la discussione e la riflessione sulle tematiche di
multiculturalità, integrazione e migrazione, altresì contribuendo a formare
nuove figure professionali e creando opportunità di lavoro per artisti italiani
e stranieri
Si
ritiene significativo altresì menzionare tra i riferimenti bibliografici la
pubblicazione del 2010 “Quaderni teatro rifugiati (SPRAR, “Quaderni teatro
rifugiati”, 2010)” a cura del servizio centrale dello SPRAR, una raccolta di
testimonianze di alcune delle esperienze artistiche, nate dentro e fuori la rete
del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), che vedono
come protagonisti gli stessi richiedenti e titolari di protezione
internazionale. La raccolta evidenzia come nel teatro siano presenti le
dimensioni della memoria, della temporalità, del verosimile e della reciprocità;
il teatro permetta di esplorare altresì le modalità non verbali della
narrazione, mentre la dimensione ricreativa contribuisca a rafforzare
l’autostima e a gettare le basi per una (nuova) socialità; il teatro favorisca
l’identificazione di una rete sociale affettiva e strumentale in loco dando la
possibilità di coltivare un senso di appartenenza e di intrecciare delle
relazioni basate sulla fiducia e sul dialogo, quali elementi che incidono sulla
condizione psicologica e che contribuiscono a rendere il rifugiato un
interlocutore attivo nella società di accoglienza (Idos, “Misurare
l’integrazione: Il caso dell’Italia”, Edizioni IDOS Roma, marzo
2008).