Provincia Autonoma di Bolzano: la mediazione interculturale

 

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Norme di riferimento

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Norme di riferimento
 
Figura professionale del mediatore interculturale
La provincia autonoma di Bolzano, con D.G.P. n. 4266/2001 e con riferimento all’Ordinamento della formazione professionale (L.P. n. 40/1992), definisce implicitamente la figura del mediatore interculturale nell’ambito dell’approvazione del relativo programma formativo. Secondo quanto riportato nella deliberazione, il mediatore interculturale è “un operatore interculturale, un educatore delle differenze” in grado di “facilitare la comunicazione e la comprensione linguistica e culturale fra persone di culture diverse e, in particolare, fra l’utente straniero e l’operatore di un servizio pubblico o privato, nel rispetto dei diritti delle parti interessate alla relazione […] promuovere presso l’utenza straniera il razionale utilizzo dei servizi e delle istituzioni italiane, favorire presso i servizi il progressivo adeguamento ai bisogni dell’utenza straniera, prevenire e gestire i conflitti fra utenza straniera e servizi locali. Il ruolo del mediatore è, quindi, quello di ponte, cerniera, interfaccia fra utenza straniera e operatori dei servizi pubblici e privati, ovvero fra presupposti e significati culturali diversi, nel rispetto degli specifici ruoli, funzioni e poteri di ciascuna parte della relazione, senza sostituirsi e rappresentare gli uni o gli altri”.
 
Contesti operativi del mediatore interculturale
Per quanto riguarda i contesti operativi, definiti implicitamente dalla stessa D.G.P. n. 4266/2001, il mediatore culturale è chiamato a intervenire nell’ambito dei servizi pubblici e privati nelle aree dell’educazione, del lavoro, della salute. La L.P. n. 12/2011 (articolo 9 – Mediazione Interculturale) individua come contesti specifici l’istruzione, il lavoro, la formazione professionale, l’assistenza sociale, la tutela della salute e l’edilizia agevolata; favorisce inoltre “il ricorso alla mediazione interculturale da parte dei propri uffici e degli enti da essa dipendenti tramite l'adozione di idonee misure organizzative che garantiscano la realizzazione di sinergie nell’utilizzo delle risorse disponibili”. Lo stesso articolo istituisce l’elenco provinciale delle mediatrici e dei mediatori interculturali in possesso delle necessarie competenze professionali. Il regolamento di esecuzione disciplina la tenuta dell’elenco, definisce gli standard di riconoscimento delle competenze professionali richieste sia per le persone fisiche che giuridiche, nonché le linee guida per il ricorso all’utilizzo delle mediatrici e dei mediatori interculturali da parte delle istituzioni.
 
Modalità di conseguimento della qualifica professionale di mediatore interculturale
Le modalità di conseguimento della qualifica professionale sono definite dalla stessa D.G.P. n. 4266/2001. Il rilascio del titolo è subordinato alla frequenza di un corso di 800 ore incentrato sull’interpretariato linguistico e culturale, che prevede specializzazioni (qualifiche di secondo livello) per le aree educativo-scolastica, formativo-lavorativa, giuridico-amministrativa e socio-sanitaria. La deliberazione illustra anche le modalità in cui è articolato l’esame di conseguimento della qualifica.
 
Percorsi universitari dedicati alla mediazione interculturale
Per quanto riguarda i percorsi universitari dedicati alla mediazione interculturale, la Libera università di Bolzano non presenta corsi specifici.
 
Progetti dedicati alla mediazione interculturale
La Provincia Autonoma di Bolzano ha promosso e avviato il progetto interregionale Interventi finalizzati alla qualificazione delle competenze e delle figure professionali operanti nell’Area umanitaria – Operatore/trice di pace e Mediatore/trice interculturale, che ha portato al protocollo di intesa cui hanno aderito anche la Regione Campania, la Regione Marche, la Regione Piemonte, la Regione Toscana, la Regione Umbria, la Regione Sardegna, con il coordinamento tecnico di Tecnostruttura per le Regioni.
Inoltre, la Provincia Autonoma di Bolzano favorisce l’attivazione di progetti operativi di mediazione interculturale sul territorio, attraverso convenzioni degli enti pubblici con le cooperative sociali e le associazioni che offrono servizi specifici di mediazione.
 
 
 
 
 
 
 
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