La globalizzazione e i crescenti movimenti migratori creano occasioni sempre più frequenti di intrecci culturali, etnici, linguistici e religiosi tra persone provenienti da realtà diverse. È in questo contesto che il mediatore interculturale gioca un ruolo decisivo come soggetto attivo del processo di integrazione sociale e culturale.
Il termine “mediazione interculturale” evoca la natura di tale ruolo: da un lato, infatti, essa interviene “mediando”, come strumento di sintesi tra diverse componenti identitarie, culturali, religiose, etniche. Dall’altro, il termine “interculturale” include tutti quegli aspetti che formano l’identità dei singoli. Agendo sia a livello individuale che collettivo, in virtù di una profonda conoscenza di tutte le identità coinvolte, il mediatore interculturale interviene attivamente nel dialogo sociale, favorendolo e rafforzandolo. Muovendo da tali premesse, la figura del mediatore interculturale si è progressivamente specializzata e qualificata, assolvendo a molteplici funzioni: interpretariato linguistico, comunicazione, informazione, orientamento, accompagnamento, assistenza, formazione, ricerca, consulenza, progettazione, gestione del conflitto.
Nel giugno del 2013 è stata avviata un’indagine sul tema della mediazione interculturale nell’Unione Europea, attraverso il coinvolgimento dei referenti dei National Contact Point of Integration (NCPI) degli Stati Membri.
Contestualmente, si è deciso di realizzare un approfondimento sulla realtà nazionale, con particolare attenzione al quadro normativo di riferimento e alle diverse esperienze maturate nelle Regioni italiane.
Il presente Focus si pone dunque l’obiettivo di offrire uno sguardo d’insieme sulla mediazione interculturale e sul ruolo del mediatore interculturale nelle politiche di integrazione dei migranti, in Italia e nell’Unione Europea.
Il Focus, alla luce della complessità e della rapida evoluzione della materia, non ha carattere esaustivo. Si invitano i soggetti istituzionali interessati, gli operatori del settore e gli utenti del Portale Integrazione Migranti a inviare osservazioni, commenti e integrazioni al seguente indirizzo email: RedazioneIntegrazione@lavoro.gov.it.
In questa sezione si trova una breve illustrazione dei risultati emersi dall’indagine avviata attraverso il coinvolgimento dei NCPI degli Stati Membri. I dati raccolti, aggiornati al 15 novembre 2013, fanno riferimento a 11 Paesi Membri: Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia.
In questa sezione è descritto il quadro normativo nazionale vigente relativo alla figura professionale del mediatore interculturale e al suo coinvolgimento nelle politiche di integrazione.
In questa sezione, cliccando sulle singole Regioni, si accede a una scheda dedicata al quadro normativo e alle esperienze locali in materia di mediazione interculturale. Ciascuna scheda illustra il riconoscimento della qualifica professionale del mediatore interculturale, i contesti operativi, le modalità di conseguimento della qualifica professionale, i percorsi universitari e le iniziative sviluppate dalla Regione.
La sezione propone inoltre uno sguardo d’insieme sulle informazioni raccolte, anche attraverso grafici e tabelle di sintesi.
In questa sezione è possibile consultare un elenco dei servizi di mediazione interculturale attivi sul territorio italiano.